Negli ultimi anni si è registrata una grande diffusione delle criptovalute (o valute virtuali) delle quali la più nota, e la prima creata, è il Bitcoin. A partire dal 2009, quando appunto nacque il Bitcoin, sono nate nel mondo tutta una serie di criptovalute e piattaforme di scambio che gestiscono il loro mercato. Ad oggi si contano oltre 2000 criptomonete messe in circolazione e la loro crescente diffusione sta attraendo sempre di più piccoli e grandi investitori.
Finder, una società newyorkese specializzata in criptovalute, ha condotto un sondaggio in ventisette paesi per vedere chi utilizza le criptovalute (monete virtuali non gestite da entità statali basate sulla blockchain). Il tasso di persone che dichiarano di possedere delle criptovalute nei 27 paesi è del 19% con un picco del 41% in Vietnam e un minimo dell’8% nel Regno Unito. In Italia è il 21%, un dato molto più alto del 12% della Spagna e dell’11% della Germania, ma più basso del 26% del Belgio e simile al 20% dei Paesi Bassi.
In Italia il 10% degli intervistati ha detto di possedere Bitcoin, il 4% Ripple e Bitcoin Cash, il 3% Litecoin e Etheureum e il 5% ne possiede altre. In tutti i Paesi sondati si attesta una prevalenza di Bitcoin.
C’è un gender gap nel possesso di criptovalute: le possiede il 23% degli uomini italiani e il 18% delle donne. Il gap si vede, tra gli altri paesi europei, anche nel Regno Unito (12% vs 5%), Germania (15 vs 8%), Irlanda (18 vs 9%) e Paesi Bassi (22 vs 5%). In Portogallo il gap è invece più contenuto (18 vs 16%).
A livello anagrafico, nel campione di Paesi le possiede il 20% dei 18-24enni e dei 35-44enni, il 21% dei 25-34enni, il 17% dei 45-59enni, il 13% dei 55-64enni e il 12% degli over 65. In Italia sono coloro tra i 35 e i 44 anni a possedere maggiormente delle criptovalute.
Si tratta però di un mercato ancora giovane e in forte espansione e sarà interessante vederne i cambiamenti nei prossimi anni.
Hai letto gli altri articoli sulla data visualization con Tableau? Puoi recuperarli qui!