Il cambiamento climatico è una sfida cruciale che l’umanità deve affrontare nel XXI secolo. In questo articolo esploreremo le gravi conseguenze globali che il cambiamento climatico sta causando e la responsabilità dei paesi che emettono maggiori quantità di anidride carbonica.
Una visione d'insieme delle cause e delle conseguenze
Il cambiamento climatico si riferisce alle modifiche a lungo termine nel sistema climatico della Terra, causate principalmente dall’aumento delle emissioni di gas serra nell’atmosfera a causa delle attività umane. Questo fenomeno ha una vasta gamma di conseguenze su scala globale, tra cui l’innalzamento delle temperature. Ad esempio, negli ultimi decenni, l’Italia ha sperimentato un aumento significativo della temperatura media annuale, con estati sempre più calde e ondate di calore sempre più frequenti.
L'Italia nell'era del cambiamento climatico: temperature in aumento
La visualizzazione evidenzia come in Italia nel corso degli anni oltre ad un incremento della temperatura media ci sia stato anche un aumento del numero dei luoghi interessati da questo fenomeno. Tuttavia, è importante riconoscere che l’innalzamento della temperatura è solo uno degli aspetti del cambiamento climatico. Nel tempo è aumentato il numero di eventi climatici eccezionali come inondazioni, siccità, tornado, e incendi boschivi. È dunque essenziale considerare complessivamente tutte le conseguenze. Per questo motivo sono stati sviluppati indicatori e strumenti per misurare e valutare il cambiamento climatico in modo più completo e accurato.
Differenti responsabilità e conseguenze
Il Notre Dame Global Adaptation Initiative’s (ND-GAIN) Country Index è un indice gratuito e open source che evidenzia la vulnerabilità e la predisposizione dei paesi a sfruttare gli investimenti privati e pubblici per rispondere adeguatamente al cambiamento climatico. A tal fine riunisce oltre 40 indicatori monitorando 182 paesi dell’Onu dal 1995. Tra i vari indicatori ci sono anche l’indice di vulnerabilità e di prontezza.
La vulnerabilità indica la propensione o la predisposizione delle società a essere influenzate negativamente dagli eventi climatici avversi. L’indice di vulnerabilità viene calcolato prendendo in considerazione la qualità del sanitario, alimentare, ecologico, idrologico e delle infrastrutture.
La prontezza indica la capacità di usare efficacemente gli investimenti per rispondere adeguatamente al cambiamento climatico. L’indice di prontezza è influenzato dalla governance, dal tessuto sociale e da quello economico.
Per un’analisi che non si limiti a prendere in considerazione solo le conseguenze del cambiamento climatico ma che consideri anche le responsabilità, può essere utile considerare anche le emissioni di CO2 pro capite. Tale misura indica la quantità di anidride carbonica emessa da un singolo individuo in un determinato periodo di tempo. Essa può essere utilizzata per valutare l’impatto delle attività umane sul cambiamento climatico.
Usare questi tre indicatori in una visualizzazione può aiutare a comprendere in che misura i paesi sono responsabili del cambiamento climatico, quanto ne subiscono le conseguenze e quanto sono in grado di adattarsi a tali cambiamenti. L’analisi evidenza come i paesi con maggiori emissioni di CO2 pro capite sono gli stessi che subiscono meno le conseguenze del cambiamento climatico e sono in grado di investire meglio i fondi per affrontare sfide future. Ad esempio, Qatar e Kuwait, prime nella classifica per emissioni di CO2 pro capite, sono entrambe nel quadrante in alto a sinistra dove troviamo i paesi con bassa vulnerabilità e alta prontezza. Al contrario, i paesi con minori emissioni di CO2 pro capite subiscono conseguenze più gravi e non hanno la capacità di investire adeguatamente i fondi per adattarsi.
Scegliendo la vulnerabilità come indicatore, la mappa rivela come i paesi del sud, in particolare il continente africano, siano particolarmente esposti alle conseguenze del cambiamento climatico. Come dimostra anche l’indice di prontezza, i paesi africani sono spesso caratterizzati da una combinazione di fattori come povertà, scarse infrastrutture, degrado ambientale e dipendenza da risorse naturali. Questi elementi li rendono estremamente vulnerabili a eventi climatici estremi, come siccità, alluvioni e ondate di calore, che possono minacciare la sicurezza alimentare, la salute pubblica e la stabilità sociale. Tuttavia, come si può osservare anche nella prossima visualizzazione non rientrano tra i paesi che emettono più CO2 pro capite.
Affrontare il cambiamento climatico
Le visualizzazioni hanno evidenziato l’importanza di comprendere la responsabilità dei paesi nel cambiamento climatico e la necessità di agire con tempestività ed efficacia. La combinazione di indicatori come la vulnerabilità, la prontezza e le emissioni di CO2 pro capite ci offre una panoramica chiara delle sfide che dobbiamo affrontare. È essenziale che i paesi con maggiori emissioni si impegnino a ridurre il loro impatto ambientale e a investire in soluzioni sostenibili, contribuendo così a mitigare le conseguenze del cambiamento climatico a livello globale. Allo stesso tempo, è fondamentale sostenere i paesi più vulnerabili affinché possano adattarsi e rispondere in modo adeguato ai cambiamenti climatici in corso. Solo con un impegno collettivo e azioni concrete possiamo costruire un futuro sostenibile per le generazioni presenti e future.
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Questo articolo è stato scritto e redatto da uno dei nostri consulenti.
Fonti:
Notre Dame Global Adaptation Initiative
Lo scatter plot è stato ispirato dall’articolo di David Wendler
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