Storia Moderna della Data Visualization | Capitolo 1

Oggi, la capacità di comprendere e interpretare enormi volumi di dati è fondamentale. Ma questa necessità non è una novità del XXI secolo. Già nel XIX secolo, le trasformazioni industriali e sociali generavano un flusso di dati che rendeva urgente trovare metodi efficaci per rappresentarli visivamente e trarne valore. Fu in quel periodo che nacque la “statistica grafica”, una disciplina che trasformò numeri complessi in informazioni facilmente comprensibili, segnando l’inizio di una lunga evoluzione.

L’importanza di visualizzare i dati divenne subito evidente, specialmente grazie ai censimenti regolari e alla raccolta di statistiche vitali da parte dei governi, che dimostrarono l’utilità di questi dati per migliorare la pianificazione urbana e le politiche sociali. I pionieri della visualizzazione dei dati non solo svilupparono strumenti e tecniche innovative, ma riconobbero anche il potenziale trasformativo della grafica. Scopriamo come questi innovatori del passato abbiano tracciato la strada per le moderne soluzioni di data visualization.

John Snow e la mappa del colera a Londra: visualizzare per salvare vite

Le grandi metropoli del mondo ottocentesco, come Londra, dovevano affrontare gravi problemi sanitari, aggravati, dal dilagare di malattie e dal sovrappopolamento. L’epidemia di colera, in particolare, mieteva migliaia di vittime. La teoria medica predominante, la “teoria dei miasmi”, attribuiva queste malattie all’aria “cattiva” e alle esalazioni nocive.

Contro questa visione, il medico inglese John Snow si distinse per uno studio sulla diffusione geografica del colera in relazione all’uso delle pompe pubbliche e private. Questa analisi lo portò a ipotizzare che la malattia si trasmettesse attraverso l’acqua contaminata. Nel 1854, Snow perfezionò la sua teoria analizzando una grave epidemia di colera che colpì Broad Street. Intervistando gli abitanti, individuò in una pompa pubblica la probabile fonte del contagio. Prelevò un campione senza però ottenere risultati convincenti sulla contaminazione, ma realizzò un modello dettagliato della diffusione della malattia, così convincente da spingere l’amministrazione locale a rimuovere la maniglia della pompa. La conseguenza fu una drastica diminuzione dei casi di colera e il rientro della crisi sanitaria.

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La mappa di John Snow è considerata una pietra miliare sia nella storia dell'epidemiologia che in quella della data visualization, dimostrando il potere della rappresentazione grafica per la scoperta scientifica e l'intervento di salute pubblica.

Florence Nightingale: i dati al servizio della Riforma Sanitaria

Mentre John Snow era impegnato a Broad Street, la Gran Bretagna entrò a fianco della Francia e dell’Impero Ottomano contro la Russia, in quella che sarebbe diventata la guerra di Crimea. Dopo mesi di guerra, l’infermiera Florence Nightingale fu inviata dal governo inglese in un campo militare sul Bosforo. Qui trovò un personale medico sovraccarico, cure scadenti, medicine insufficienti, igiene precaria e infezioni di massa che mietevano più vittime delle battaglie stesse.

Nightingale agì con determinazione, migliorando drasticamente l’igiene negli ospedali militari: organizzò la pulizia, garantì acqua pulita, gestì i rifiuti, migliorò l’aerazione e fornì cibo nutriente e lenzuola pulite. Parallelamente, iniziò a registrare meticolosamente i dati di mortalità e le cause dei decessi, comprendendo l’importanza di informazioni precise per sostenere le sue argomentazioni. I suoi calcoli dimostrarono inequivocabilmente che le riforme sanitarie stavano drasticamente riducendo il numero di morti.

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Per comunicare le sue scoperte in modo chiaro e persuasivo al governo britannico e al pubblico, Nightingale utilizzò un diagramma a torta modificato, diviso in dodici spicchi, ognuno rappresentante un mese. Questo grafico oggi è noto come Rose Diagram o Coxcomb Plot.

Il lavoro di Florence Nightingale portò inoltre alla creazione di una Commissione Reale per la Salute dell’Esercito, che integrò l’uso sistematico della statistica e della visualizzazione dei dati nella sanità pubblica, cambiando per sempre l’approccio alla cura e alla prevenzione delle malattie.

Il Rose Chart di Nightingale, come già la mappa di Snow, fu uno dei primi esempi in cui la visualizzazione dei dati venne usata in modo estremamente persuasivo per influenzare le decisioni politiche. Entrambi si resero conto che i funzionari governativi e il pubblico avrebbero avuto più facilità a comprendere un’argomentazione tramite un grafico piuttosto che attraverso lunghe relazioni. Questo permise di dimostrare in modo inconfutabile l’urgenza e l’efficacia delle loro riforme.

Charles Minard e la marcia su Mosca: una nuova interpretazione della storia

La Data Visualization ha anche il potere di rimettere in discussione narrazioni consolidate, offrendo nuove interpretazioni di eventi complessi. Ne è un esempio l’opera di Charles Minard del 1868, che approfondì la tragica ritirata di Napoleone dalla Russia nel 1812. Il suo “diagramma di flusso geografico”, precursore dei moderni diagrammi di Sankey, fu rivoluzionario per la sua capacità di rappresentare più dimensioni contemporaneamente.

Storia-data-visualization_Charles Minard_Marcia su Mosca
Minard visualizzò la dimensione dell'esercito attraverso la larghezza della banda sulla mappa, che si riduceva drasticamente man mano che le perdite aumentavano. Il colore della banda indicava la direzione (beige all'andata, nero al ritorno). Ma l'innovazione cruciale fu l'aggiunta di un asse inferiore che mostrava le temperature glaciali durante la ritirata, allineandole con il percorso dell'esercito.

Questo grafico non solo illustrava la rotta e le perdite, ma correlava in modo inequivocabile la diminuzione delle truppe con il crollo delle temperature. Minard dimostrò che la causa principale del disastro non furono solo le battaglie, ma anche il rigore dell’inverno russo e le precarie condizioni logistiche. La sua visualizzazione fornì un’analisi storica profonda e quantificata a un pubblico esperto, ridefinendo la comprensione di un evento epocale e stabilendo un nuovo standard per la visualizzazione di dati complessi.

Anton Leo Hickmann e l'Atlante Geografico-Statistico: accessibilità della conoscenza

Nel 1900, il geografo e statistico Anton Leo Hickmann era fermamente convinto che i dati complessi sul mondo — demografia, geografia, economia — dovessero essere accessibili a un vasto pubblico. Il suo approccio pionieristico consisteva nell’elevare la visualizzazione a principio fondante per la presentazione dei dati, sostenendo che “l’immagine doveva sostituire il numero”.

storia-data-viz_Anton Leo Hickmann_Atlante Geografico-Statistico
Nel suo "Atlante universale geografico-statistico", Hickmann utilizzò mappe tematiche con colori e ombreggiature, ma soprattutto introdusse l'uso di simboli proporzionali (cerchi o quadrati di dimensioni variabili) per rappresentare quantità come la popolazione di una città. Questo permise confronti immediati e intuitivi.

Il suo lavoro si concentrò sulla sistematizzazione e standardizzazione della rappresentazione per creare atlanti educativi e di consultazione. Hickmann “progettava” per informare in modo strutturato, anticipando l’idea di un linguaggio visivo coerente per la diffusione della conoscenza, un concetto che si sarebbe evoluto ulteriormente con l’ISOTYPE.

ISOTYPE: la democratizzazione visiva attraverso le Immagini

Il desiderio di una comunicazione universale e di una maggiore accessibilità dei dati trovò la sua massima espressione nella creazione dell’ISOTYPE (International System of Typographic Picture Education). Questo sistema incarnò la visione di Otto Neurath di democratizzare la conoscenza, rendendo i dati socio-economici comprensibili a chiunque, superando le barriere linguistiche e l’analfabetismo. Neurath fondò il Museo Sociale ed Economico di Vienna proprio per sviluppare questo innovativo sistema.

Storia-data-viz_1925_Otto Neurath_Isotype
Il cuore di ISOTYPE fu la creazione di migliaia di pittogrammi semplici, chiari e facilmente riconoscibili da parte dell'artista Gerd Arntz. Ogni simbolo era progettato per rappresentare un concetto o un'unità specifica (es. una figura umana per "una persona"), eliminando dettagli superflui.

Marie Reidemeister (futura Marie Neurath) svolse un ruolo cruciale nella “trasformazione” dei dati grezzi in visualizzazioni ISOTYPE, stabilendo regole rigorose per la composizione e la rappresentazione delle quantità, ad esempio ripetendo i simboli anziché ingrandirli.

ISOTYPE non si limitava a mostrare dati, ma raccontava storie chiare e concise attraverso un linguaggio visivo coerente. Dai sistemi di cartelli stradali, ai libri per bambini, la sua eredità è immensa. I principi dell’ISOTYPE sono alla base del design dell’informazione moderno, delle infografiche e delle interfacce utente, enfatizzando la standardizzazione dei simboli, la chiarezza visiva e l’accessibilità universale.

La storia della Data Visualization: un racconto e un viaggio in continua evoluzione

In sintesi, la storia della data visualization è un racconto di continua innovazione, spinto dal desiderio umano di comprendere il mondo. I pionieri che abbiamo esplorato non solo hanno gettato le basi tecniche, ma hanno anche instillato la consapevolezza che i dati, se visualizzati correttamente, diventano un linguaggio universale capace di ispirare azioni, promuovere il progresso e migliorare la vita. La loro eredità ci ricorda che, indipendentemente dalla complessità dei dati, la capacità di renderli comprensibili e significativi rimarrà sempre al centro della nostra ricerca di conoscenza.

Nell’era attuale, caratterizzata dai Big Data, dall’Intelligenza Artificiale e dall’analisi predittiva, l’eredità di questi pionieri è più che mai pertinente.

Mentre in passato la sfida principale era la raccolta e la prima rappresentazione di quantità limitate di dati, oggi siamo sommersi da flussi di informazioni che richiedono capacità di sintesi e di visualizzazione sempre più sofisticate. I principi fondamentali stabiliti da figure come Snow, Nightingale, Minard, Hickmann e Neurath — chiarezza, accuratezza, contestualizzazione e capacità narrativa — continuano a rappresentare i pilastri su cui costruire visualizzazioni efficaci nel ventunesimo secolo, trasformando i dati in potenti strumenti di comunicazione e guida in un mondo in continua evoluzione.

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Visualitics Team
Questo articolo è stato scritto e redatto da uno dei nostri consulenti.

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