I meteoriti affascinano ed intimoriscono, come protagonisti di film e serie tv e parte da sempre del nostro immaginario collettivo.
L’Earth Impact Database (EID) ha registrato ad oggi più di 190 impatti confermati. Fra i 100 e i 500 milioni di anni fa è stato registrato il numero maggiore di impatti. L’impatto più recente è stato nel 2015, in Perù. Il meno recente invece si è verificato in Russia, più di 2.000 milioni di anni fa.
Nella dashboard sottostante sono riportate due visualizzazioni. La prima mostra una mappa che individua i siti dove sono avvenuti gli impatti; Canada, Stati Uniti e Australia sono gli stati maggiormente colpiti.
Guardando invece al diametro dei crateri, nei siti di Vredefort in Sud Africa, Sudbury in Canada e Chicxulub in Messico sono caduti i meteoriti più grossi. Si ipotizza che il cratere di Vredefort sia stato causato da un meteorite la cui larghezza varia, secondo le simulazioni degli scienziati dell’Università di Rochster (USA), tra i 20 e i 25 chilometri e il cui impatto ha generato un cratere con un diametro pari a 160 chilometri.
Le dimensioni e l’energia rilasciata all’impatto da questa roccia spaziale sarebbero quindi maggiori di quelle rilasciate dall’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri, formando il cratere Chicxulub con un diametro di 150 chilometri.
Nulla a che vedere con il diametro all’impatto dei meteoriti più recenti. Il cratere Carancas, causato dal meteorite caduto nel 2015 in Peru, raggiunge un diametro di soli 13 metri.
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